Un tocco di zenzero (Politiki kouzina – 2003)

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Nella città di Istanbul piena di profumi d’Oriente durante la fine degli anni ’50, la mente, il cuore e il gusto di Fanis vengono educati da suo nonno Vassilis, proprietario di un piccolo negozio di spezie. La filosofia di vita del nonno è legata all’amore e alla conoscenza delle spezie, dell’arte culinaria e dell’Astronomia, passioni che trasmette con trasporto al giovane Fanis…

  • REGIA: Tassos Boulmetis
  • SCENEGGIATURA: Tassos Boulmetis
  • ATTORI: Georges Corraface, Tassos Bandis, Basak Koklukaya, Ieroklis Michailidis, Renia Louizidou, Stelios Mainas, Markos Osse, Tamer Karadagli, Thodoros Exarchos, Yannis Firios, Marina Kalogirou, Konstadina Michailidou, Kakia Panagiotou, Themis Panou,Odysseas Papaspiliopoulos, Mimis Thiopoulos, Elias Zervos, Athinodoros Prousalis, Michael Yannatos, Ersi Malikenzou, Pavlos Orkopoulos

Esistono un genere di film che vive di ricordi, ovvero le azioni presenti sono strettamente collegate e illustrate con il passato dei protagonisti. Questo porta a creare una specie di narrazione a spirale che coinvolge lo spettatore avvolgendolo nella storia. Non è una cosa facile realizzare film di questo tipo, il rischio maggiore è quello di creare confusione (eccessivi personaggi o poco caratterizzati) se poi ci si aggiunge (ed è quasi inevitabile) anche dei riferimenti storici, allora il rischio è anche maggiore, perché la storia deve essere ulteriormente supportata da un punto di vista narrativo, in quanto c’è una realtà storica già delineata. Questa sapiente mistura si ritrova proprio in questo film , “Un tocco di zenzero” narra tramite gli occhi del bambino (poi adulto) protagonista, il dramma vissuto dai greci che vivevano in Turchia durante l’embargo.

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Cosa che poi crea una separazione familiare, tra il giovane protagonista e il nonno ma anche con il suo primo amore (che poi l’accompagnerà per tutta la vita); il filo conduttore di tutto questo è il cibo o meglio le spezie che condiscono questo cibo, che creano differenze tra paese (Turchia e Grecia), e tra persone (lo zio marinaio di lungo corso e la promessa sposa). Con una narrazione delicata e intima (ricorda molto il cinema francese) vediamo l’evoluzione di questa famiglia (e della storia) seguendo la vita del giovane protagonista fino alla maturità. Il film a una prima impressione, potrebbe risultare nostalgico o malinconico, ma non è assolutamente cosi è semplicemente un altro modo di raccontare la vita , non quella che il cinema ci propina fatta di “vissero felici e contenti” ma molto più simile a quella reale, fatti di anni buoni e altri meno buoni.

Ottimo film per palati fini e adatto a riflettere senza piangersi addosso. Ottimo.

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