Mario Bava: Caltiki mostro immortale (1959)

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Il biologo John Fielding, con la moglie Ellen e l’assistente Max Gunter, si trova nella giungla messicana, impegnato in laboriose ricerche, dirette a scoprire le tracce dell’antica civiltà dei Maya. Improvvisamente un componente della spedizione scompare ed un altro impazzisce. John e Max svolgono accurate indagini all’intento di scoprire le cause che hanno potuto determinare questi casi misteriosi e preoccupanti: in una grotta essi scoprono la statua di Caltiki, la dea della morte. Davanti alla statua c’è una pozza d’acqua dalla quale esce improvvisamente un enorme mostro, che afferra un braccio di Max. John riesce a malapena a salvarlo e lo conduce a Città del Messico.

  • REGIA: Riccardo Freda – Mario Bava
  • SCENEGGIATURA: Filippo Sanjust
  • ATTORI: John Merivale, Didi Perego, Gérard Herter,Daniela Rocca, Giacomo Rossi Stuart, Daniele Vargas,Rex Wood, Gail Pearl, Vittorio André, Nerio Bernardi,Arturo Dominici, Daniele Pitani

Caltiki mostro immortale è un film del ’59, anche questa volta risulta ufficialmente Freda alla regia, ma per sua stessa ammissione fu Bava a dirigere il film , oltre a essere direttore della fotografia e degli effetti speciali. Questo film qualitativamente è migliore di “I vampiri” sia perché offre una trama più variegata, sia perché gli effetti speciali seppur grossolani si fanno più audaci e innovativi, in particolare il make up del mostro è ricavato da della trippa che veniva maneggiata per creare una massa informe, lo stesso Bava in un intervista disse che non era possibile lavorare oltre le 3 ore consecutive, in quanto l’odore della trippa che andava  a male rendeva il set impraticabile.

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Purtroppo questa trovata abbastanza geniale, viene sminuita da alcuni altri effetti speciali (le armi e i carri armati) che risultano davvero ridicoli ,ma nell’insieme è un bel film, che ripropone il “Blob fluido mortale” americano del ’58. Consiglio la visione, perché è davvero un piccolo gioiello della fantascienza.

Mario Bava: I vampiri (1957)

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Iniziamo un nuovo ciclo, spero settimanale, dedicato a Mario Bava regista italiano semi dimenticato in patria (tanto per cambiare) ma oggetto di culto all’estero. Il mio rapporto filmico con Bava è stato poco omogeno, conoscevo soprattutto la produzione post anni 70, ma col tempo ho deciso di recuperare anche la produzione precedente, ovviamente ho deciso di iniziare con l’aspetto horror fantascientifico , anche perché è forse l’esempio maggiore nella sua filmografia della capacità di creare effetti speciali oltre che storie. Ci sarebbe anche un lato cinematografico dedicato al genere mitologico, che andava di moda in quegli anni (ed è tornato di moda con tanta CGI in questi anni) ma sinceramente avrei grosse difficoltà a parlare di trama e di attori.

Si spengono le luci, silenzio in sala e si inizia…

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A Parigi si scoprono i corpi esanimi di giovani donne completamente dissanguate. Le indagini della polizia non giungono ad alcun risultato, mentre i giornali pubblicano articoli allarmanti, in cui si parla di un inafferrabile “vampiro”. Il giornalista Pierre Lantin è fermamente deciso a fare ogni sforzo per chiarire il tragico mistero. Seguendo una tenue traccia egli viene a contatto con Laurette, una studentessa ch’era legata d’amicizia ad una delle ragazze assassinate: essa gli racconta di essere stata ripetutamente seguita da uno sconosciuto. Pierre riesce a rintracciare costui, ma poi lo perde di vista e alla fine si busca soltanto i rimproveri del commissario di polizia incaricato delle indagini e del direttore del giornale. Questi gli ordina di non occuparsi più del “vampiro”, ma di preparare un “pezzo” di carattere mondano sulla festa offerta, nel suo castello, dalla duchessa Dugrand.

  • REGIA: Riccardo Freda – Mario Bava
  • SCENEGGIATURA: Riccardo Freda, Piero Regnoli, Rijk Sijostrom
  • ATTORI: Gianna Maria Canale, Carlo D’Angelo, Dario Michaelis, Wandisa Guida, Angiolo Galassi, Riccardo Freda, Antoine Belpetre, Paul Muller, Renato Tontini,Emilio Petacci, Miranda Campa, Armando Annuale,Charles Fawcett, Gisella Mancinotti

I vampiri è un film del ’57 , definito come primo horror di produzione italiana, nasce con la regia di Riccardo Freda ma si conclude con il passaggio alla regia di Mario Bava che era stato ingaggiato come direttore della fotografia, la particolarità di questo film è proprio negli effetti speciali, ricordo una vecchia intervista Rai, fatta  a Bava, dove lui illustrava l’uso delle luci blu e rosse e di opportune colorazioni facciali,

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che permettevo in fase di ripresa (parliamo di bianco e nero) con sequenza unica , il cambiamento del viso del protagonista, cosi era possibile realizzare (come poi si vedrà nel film) l’invecchiamento precoce e la comparsa di rughe , cosa che una volta (per chi ricorda il Jekyll e Hyde con Spencer Tracy ) si faceva con la sovrapposizione delle immagini. Tornando al film, ci troviamo di fronte a un prodotto di discreta fattura, anche se con una trama un poco traballante , ma il merito è sicuramente di aver racchiuso in meno di 80 minuti un prodotto innovativo per il cinema italiano.