Laid to rest (2009)

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Una ragazza si risveglia dentro una bara, non ricorda come c’è finita e non ricorda chi è. Riesce a fuggire ma viene inseguita da un misterioso assassino armato di videocamera e con una maschera di metallo a forma di teschio, incontrerà altre persone ma sembra che nessuno sia capace di fermarlo, tranne lei…

GENERE: Horror
REGIA: Robert Green Hall
SCENEGGIATURA: Robert Green Hall
ATTORI: Bobbi Sue Luther, Lena Headey, Sean Whalen, Thomas Dekker, Lucas Till, Jana Kramer

Quando un esperto di effetti speciali vecchio stile, scrive una sceneggiatura e dirige un film basato su quella sceneggiatura si possono avere due risultati: il primo è che il film sia una boiata assurda ma visivamente molto bello, il secondo è che sia un gran film e in quel caso è nato un nuovo regista decisamente virtuoso. Dato che spesso la vita è piena di sfumature per questo film siamo in una zona grigia tra i due risultati, il film è ovvio ma di un ovvietà assoluta la trama è già vista mille volte, però riesce a tenere una buona tensione narrativa ma non è questo che alla fine attira lo spettatore, questo genere di film nascono dal desiderio (soprattutto del pubblico più giovane) di vedere sangue a fiumi e una protagonista bella e popputa, non siamo di fronte a serie più patinate tipo Final Destination, ma avendo dietro la macchina da presa un bravo esperto di effetti speciali le morti “fantasiose” non mancano di certo.

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Quello che ho notato con l’occhio del cinefilo è il nostro Robert ha una certa predisposizione per creare le teste piuttosto che altre parti anatomiche e infatti il killer si concentra su quelle e si deve dire gli effetti speciali sono credibili. Voglio concludere dicendo che il film merita una visione anche se siamo lontani da definirlo un esempio, ma sicuramente risulterà appassionante per i fan degli horror e degli splatter , esiste anche un seguito che non ho avuto ancora modo di vedere e francamente penso che non sarà tra le mie priorità.