Una ragazza si risveglia dentro una bara, non ricorda come c’è finita e non ricorda chi è. Riesce a fuggire ma viene inseguita da un misterioso assassino armato di videocamera e con una maschera di metallo a forma di teschio, incontrerà altre persone ma sembra che nessuno sia capace di fermarlo, tranne lei…
GENERE: Horror
REGIA: Robert Green Hall
SCENEGGIATURA: Robert Green Hall
ATTORI: Bobbi Sue Luther, Lena Headey, Sean Whalen, Thomas Dekker, Lucas Till, Jana Kramer
Quando un esperto di effetti speciali vecchio stile, scrive una sceneggiatura e dirige un film basato su quella sceneggiatura si possono avere due risultati: il primo è che il film sia una boiata assurda ma visivamente molto bello, il secondo è che sia un gran film e in quel caso è nato un nuovo regista decisamente virtuoso. Dato che spesso la vita è piena di sfumature per questo film siamo in una zona grigia tra i due risultati, il film è ovvio ma di un ovvietà assoluta la trama è già vista mille volte, però riesce a tenere una buona tensione narrativa ma non è questo che alla fine attira lo spettatore, questo genere di film nascono dal desiderio (soprattutto del pubblico più giovane) di vedere sangue a fiumi e una protagonista bella e popputa, non siamo di fronte a serie più patinate tipo Final Destination, ma avendo dietro la macchina da presa un bravo esperto di effetti speciali le morti “fantasiose” non mancano di certo.
Quello che ho notato con l’occhio del cinefilo è il nostro Robert ha una certa predisposizione per creare le teste piuttosto che altre parti anatomiche e infatti il killer si concentra su quelle e si deve dire gli effetti speciali sono credibili. Voglio concludere dicendo che il film merita una visione anche se siamo lontani da definirlo un esempio, ma sicuramente risulterà appassionante per i fan degli horror e degli splatter , esiste anche un seguito che non ho avuto ancora modo di vedere e francamente penso che non sarà tra le mie priorità.